Poco più di un pesce rosso. Secondo alcune stime, la soglia massima di concentrazione di un Millennial che legge un articolo online è di circa 9 secondi, mentre i ragazzi della Generazione Z non superano gli 8 secondi. Con questa premessa, creare contenuti testuali che possano interessare e coinvolgere il pubblico sembra un’impresa impossibile.
Alcuni copywriter consigliano di seguire la vecchia regola del KISS, ovvero applicare il principio già usato dalla Marina militare americana negli anni Sessanta che sta per “keep it simple, stupid”. Senza dubbio un buon suggerimento, ma potrebbe valer la pena approfondire le tecniche di lettura che le persone in genere seguono sul web. Se capiamo come i nostri contenuti vengono letti, possiamo intuire come sarebbe meglio scriverli.
Sollecitati in continuazione da tanti media ed esposti a un’impressionante quantità di contenuti (ricordate il content shock?), è arduo pensare di avere tempo ed energie per una lettura approfondita di tutti gli articoli, i documenti e gli altri materiali scritti che abbiamo. La maggior parte delle persone si limita a un’anteprima del testo, cioè a ricavare il messaggio principale attraverso il titolo, le immagini e le didascalie, i sottotitoli e il primo paragrafo. Queste informazioni sono sufficienti per intuire l’intero contenuto in una sorta di esercizio predittivo. Questo è un primo elemento di cui tener conto quando scriviamo o pubblichiamo qualcosa: pensiamo molto bene al titolo, i sottotitoli e il paragrafo d’apertura, e scegliamo con cura le immagini e le didascalie.
Quando attaccano il testo, le persone tendono ad applicare, in genere in modo inconsapevole, le tecniche note come skimming e scanning.
Skimming significa scorrere il testo per comprenderne l’idea centrale. Se ci interessa solo il succo del discorso, non serve leggere tutto, basta focalizzarsi sul titolo e il primo paragrafo (di nuovo), le prime righe dei paragrafi successivi e le conclusioni. Quando vediamo qualcuno che legge il giornale o un articolo online sull’autobus, probabilmente sta facendo skimming.
Lo scanning ha uno scopo diverso, ovvero leggere velocemente alla ricerca di un’informazione specifica, di solito dati, numeri, nomi o citazioni. E’ quello che facciamo quando scorriamo un elenco o guardiamo una mappa. Nella lettura di un testo, facendo scanning ci si sofferma su parole o frasi in grassetto, elenchi puntati, dichiarazioni virgolettate.
Se vogliamo catturare la scarsa attenzione di un pubblico ormai abituato a fare skimming o scanning, proviamo a lavorare meglio sui titoli, i sottotitoli e le aperture. Dividiamo il testo in paragrafi brevi, usiamo il grassetto e seguiamo la regola del KISS. Forse sopravviveremo all’effetto TL;DR.
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